Domande Frequenti

Chi è e Cosa Fa Lo Psicologo ?

L’Ordinamento della professione dello psicologo, stilato dall’Ordine Nazionale degli Psicologi italiani, definisce in due articoli l’identità dello psicologo.

Articolo 1. Definizione della professione di psicologo

La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.

Articolo 2. Requisiti per l’esercizio dell’attività di psicologo

Per esercitare la professione di psicologo è necessario aver conseguito l’abilitazione in psicologia mediante l’esame di Stato ed essere iscritto nell’apposito albo professionale.

Lo psicologo è quindi quel professionista che, in seguito all’acquisizione del diploma di laurea quinquennale in Psicologia ed il superamento dell’Esame di Stato, è iscritto all’Ordine degli Psicologi della propria Regione.

Egli possiede una molteplicità di strumenti finalizzati sia ad effettuare diagnosi, che interventi di prevenzione, sostegno e riabilitazione in una molteplicità di contesti, che vanno oltre lo studio privato e che possono riguardare le istituzioni scolastiche, lo sport, le aziende, i tribunali etc etc.

Egli non possiede invece le competenze, né tanto meno l’autorizzazione, a svolgere attività psicoterapeutica, dovendosi pertanto limitare a percorsi di consulenza e sostegno a breve termine.

Chi è e cosa fa lo Psicoterapeuta ?

L’Ordinamento della professione dello psicologo, stilato dall’Ordine Nazionale degli Psicologi Italiani, parla così dell’attività terapeutica:

Articolo 3. Esercizio dell’attività psicoterapeutica

L’esercizio dell’attività psicoterapeutica è subordinato ad una specifica formazione professionale, da acquisirsi, dopo il conseguimento della laurea in psicologia o in medicina e chirurgia, mediante corsi di specializzazione almeno quadriennali che prevedano adeguata formazione e addestramento in psicoterapia, attivati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, presso scuole di specializzazione universitaria o presso istituti a tal fine riconosciuti con le procedure di cui all’articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica.

Lo psicoterapeuta, quindi, è un professionista che, dopo lo studio universitario in Psicologia o in Medicina e Chirurgia, ha frequentato un percorso di specializzazione post-universitario in Psicoterapia, presso una Scuola di specializzazione riconosciuta dal MIUR.

Lo psicoterapeuta, oltre alle attività di prevenzione, diagnosi, sostegno e riabilitazione, svolge attività di cura attraverso gli strumenti propri della psicoterapia, laddove si ravvedano, al di là del disagio transitorio, una struttura di personalità ed una modalità relazionale che necessitino di un intervento a lungo termine.

Uno psicoterapeuta può improntare il proprio modello di lavoro sulla base di differenti teorie di riferimento, che, a grandi linee, fanno riferimento all’approccio psicoanalitico/psicodinamico, a quello cognitivo comportale e a quello sistemico-familiare.

Gli psicoterapeuti possono inoltre essere formati nel trattamento di una o più tipologie di utenza (pazienti adulti, o in età evolutiva; gruppi, nuclei familiari, coppie) e, a volte, essere specializzati , grazie ad una rilevante esperienza, in una o più tipologie di problematiche (es. ansia, alcolismo, trauma, disturbi alimentari etc).

Rispetto a quest’ultimo punto, ritengo tuttavia sia importante sottolineare come la competenza psicoterapeutica, in generale, sia da considerarsi trasversale rispetto alle specifiche problematiche in quanto è poi la tecnica psicoterapeutica, applicabile in maniera flessibile in base all’unicità del caso, ed essere la reale e centrale competenza del terapeuta e non uno specifico sintomo a cui la psicoterapia si rivolge.

Cosa è una Psicoterapia ?

La psicoterapia è un percorso più a lungo termine rispetto alla consulenza e con finalità terapeutiche, condotto esclusivamente da uno psicoterapeuta – un medico od uno psicologo che, dopo la laurea, ha conseguito il titolo di Psicoterapeuta dopo aver portato a termine un percorso di specializzazione quadriennale-che utilizza il colloquio e la relazione terapeutica come strumenti di cura.

L’individuo, nella sua intera complessità, viene posto al centro dell’intervento, mentre la problematica/sintomo viene posta sulla sfondo.

L‘obiettivo quindi non è più limitato alla comprensione e alla risoluzione del sintomo/ problema, ma riguarda una più completa “revisione” delle proprie modalità comunicative e relazionali, di cui il sintomo è solo una delle espressioni, finalizzato al raggiungimento di un pieno e duraturo benessere.

Lo psicoterapeuta, oltre alle attività di prevenzione, diagnosi, sostegno e riabilitazione, svolge attività di cura attraverso gli strumenti propri della psicoterapia, laddove si ravvedano, al di là del disagio transitorio, una struttura di personalità ed una modalità relazionale che necessitino di un intervento a lungo termine.

Uno psicoterapeuta può improntare il proprio modello di lavoro sulla base di differenti teorie di riferimento, che, a grandi linee, fanno riferimento all’approccio psicoanalitico/psicodinamico, a quello cognitivo comportale e a quello sistemico-familiare.

Gli psicoterapeuti possono inoltre essere formati nel trattamento di una o più tipologie di utenza (pazienti adulti, o in età evolutiva; gruppi, nuclei familiari, coppie) e, a volte, essere specializzati , grazie ad una rilevante esperienza, in una o più tipologie di problematiche (es. ansia, alcolismo, trauma, disturbi alimentari etc).

Rispetto a quest’ultimo punto, ritengo tuttavia sia importante sottolineare come la competenza psicoterapeutica, in generale, sia da considerarsi trasversale rispetto alle specifiche problematiche in quanto è poi la tecnica psicoterapeutica, applicabile in maniera flessibile in base all’unicità del caso, ed essere la reale e centrale competenza del terapeuta e non uno specifico sintomo a cui la psicoterapia si rivolge.

Cos’è La Consulenza Psicologica ?

La consulenza psicologica è un percorso a breve termine, costituito da un numero limitato di colloqui, in cui lo psicologo (o lo psicoterapeuta) offre una consulenza rispetto alla richiesta del paziente.

L’obiettivo è quello di definire questa stessa richiesta, offrendo una Analisi della Domanda e fornendo al paziente/cliente un punto di vista di natura psicologica sul sintomo/problema circoscritto.

Questo intervento può risultare già risolutorio, avere una valenza preventiva rispetto ad un ampliamento del disagio, oppure funzionale ad individuare un successivo, eventuale, percorso terapeutico adatto per quel paziente.

Lo psicoterapeuta, oltre alle attività di prevenzione, diagnosi, sostegno e riabilitazione, svolge attività di cura attraverso gli strumenti propri della psicoterapia, laddove si ravvedano, al di là del disagio transitorio, una struttura di personalità ed una modalità relazionale che necessitino di un intervento a lungo termine.

Uno psicoterapeuta può improntare il proprio modello di lavoro sulla base di differenti teorie di riferimento, che, a grandi linee, fanno riferimento all’approccio psicoanalitico/psicodinamico, a quello cognitivo comportale e a quello sistemico-familiare.

Gli psicoterapeuti possono inoltre essere formati nel trattamento di una o più tipologie di utenza (pazienti adulti, o in età evolutiva; gruppi, nuclei familiari, coppie) e, a volte, essere specializzati , grazie ad una rilevante esperienza, in una o più tipologie di problematiche (es. ansia, alcolismo, trauma, disturbi alimentari etc).

Rispetto a quest’ultimo punto, ritengo tuttavia sia importante sottolineare come la competenza psicoterapeutica, in generale, sia da considerarsi trasversale rispetto alle specifiche problematiche in quanto è poi la tecnica psicoterapeutica, applicabile in maniera flessibile in base all’unicità del caso, ed essere la reale e centrale competenza del terapeuta e non uno specifico sintomo a cui la psicoterapia si rivolge.

Psicologo, Psicoterapeuta, Psichiatra, Neurologo E Neuropsicologo Infantile: Quali Differenze ?

slideCERVELLOvectorI professionisti del settore psicologico sono principalmente tre: psicologo, psichiatra e psicoterapeuta.

Spesso questi  termini vengono erroneamente considerati equivalenti  e ciò genera difficoltà nel capire a chi ci si debba rivolgere di fronte ad un malessere psicologico di qualche natura.

Proviamo quindi a delineare una differenziazione.

Lo psichiatra è un medico, un laureato in medicina e chirurgia, specializzato in psichiatria.

Lo psicologo è invece un professionista che, dopo aver terminato gli studi universitari quinquennali in psicologia, è iscritto ad un apposito albo istituito dall’Ordine Nazionale degli psicologi.

Lo psicoterapeuta può essere uno psicologo o un medico, che, dopo la laurea, deve aver  frequentato una scuola quadriennale di specializzazione in psicoterapia riconosciuta dal Miur.

Consultando l’Ordine degli Psicologi Regionale, è possibile verificare l’iscrizione di un professionista come psicologo e come psicoterapeuta.

La figura dello psicologo, al pari dello psichiatra, è considerata una professione sanitaria.

Il trattamento farmacologico è tuttavia compito esclusivo del medico specializzato in psichiatria.

Lo psicologo, come detto altrove,  si avvale di una serie di strumenti conoscitivi e di intervento, che gli consentono di prevenire, fare diagnosi, abilitazione e riabilitazione, sostegno, come anche ricerca e didattica, nei confronti di singoli individui, gruppi, contesti organizzativi e comunità.

Le sue competenze quindi non si riducono solo alla consulenza psicologica in senso stretto, ma si traducono in interventi complessi e molteplici che possono toccare diversi ambiti: ad esempio, la psicologia scolastica, quella giuridica, dello sport, delle emergenze etc.

Lo psicoterapeuta, a prescindere dal fatto che sia laureato in Psicologia o in Medicina, possiede degli strumenti, relazionali e comunicativi, funzionali ad intervenire in maniera terapeutica e quindi curativa sui disturbi psichici di cui il paziente è portatore.

Lo psichiatra si occupa essenzialmente del trattamento di disturbi psichiatrici di una certa gravità, come, per esempio,  nel caso della schizofrenia o della depressione maggiore.

Gli strumenti utilizzati sono la farmacoterapia e la psicoterapia: in base alla formazione teorica ricevuta, come allo specifico disturbo del paziente, egli favorirà l’uno o l’altro intervento, oppure una loro integrazione.

E’ possibile che uno psicologo-psicoterapeuta invii un paziente ad uno psichiatra per valutare l’introduzione – anche solo temporanea – di una terapia farmacologica.

Questo può essere necessario quando l’invasività di un disturbo stia impendendo un buono svolgimento della psicoterapia.

È altrettanto possibile che uno psichiatra invii un paziente ad uno psicologo-psicoterapeuta, quando la sua formazione sia essenzialmente improntata alla farmacoterapia e ravveda, nel disturbo e nei bisogni del paziente, la necessità di un intervento psicoterapeutico o psicosociale piuttosto che farmacologico.

Esistono poi altre figure fondamentali nell’ambito della salute mentale, quali il neurologo ed il neuropsichiatra infantile.

Il neurologo è un medico, specializzato, dopo la laurea in medicina e chirurgia, in neurologia; egli si occupa di tutte quelle patologie che sono a carico del sistema nervoso centrale e che quindi, pur producendo in diversi casi anche una sintomatologia di natura psicologica o psichiatrica, sono di origine organica (ictus, epilessia, sindrome d’Alzheimer, sindrome di Parkinson etc).

Gli strumenti terapeutici del neurologo sono i farmaci o, in alcuni casi, la chirurgia.

Il neuropsichiatra infantile è un laureato in medicina e chirurgia, con specializzazione post lauream in neuropsichiatria infantile.

Egli si occupa delle problematiche di natura psichiatrica e neurologica, di soggetti in età evolutiva.

Lo psicoterapeuta, oltre alle attività di prevenzione, diagnosi, sostegno e riabilitazione, svolge attività di cura attraverso gli strumenti propri della psicoterapia, laddove si ravvedano, al di là del disagio transitorio, una struttura di personalità ed una modalità relazionale che necessitino di un intervento a lungo termine.

Uno psicoterapeuta può improntare il proprio modello di lavoro sulla base di differenti teorie di riferimento, che, a grandi linee, fanno riferimento all’approccio psicoanalitico/psicodinamico, a quello cognitivo comportale e a quello sistemico-familiare.

Gli psicoterapeuti possono inoltre essere formati nel trattamento di una o più tipologie di utenza (pazienti adulti, o in età evolutiva; gruppi, nuclei familiari, coppie) e, a volte, essere specializzati , grazie ad una rilevante esperienza, in una o più tipologie di problematiche (es. ansia, alcolismo, trauma, disturbi alimentari etc).

Rispetto a quest’ultimo punto, ritengo tuttavia sia importante sottolineare come la competenza psicoterapeutica, in generale, sia da considerarsi trasversale rispetto alle specifiche problematiche in quanto è poi la tecnica psicoterapeutica, applicabile in maniera flessibile in base all’unicità del caso, ed essere la reale e centrale competenza del terapeuta e non uno specifico sintomo a cui la psicoterapia si rivolge.

Quando è opportuno rivolgersi a uno psicologo ?

quandoeopportunoE’ capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di vivere un momento di particolare sofferenza, a causa di qualche accadimento particolare, o senza un’apparente ragione specifica.

Ciascuno può reagire a questi momenti in maniera del tutto personale, in base all’intensità ed alla natura della sofferenza, come anche in base alla propria personalità.

é molto importante sottolineare che non necessariamente ed in tutti i casi, l’intervento di uno psicologo/psicoterapeuta  è l’unica soluzione possibile.

Esistono infatti sempre, in ogni individuo, delle risorse personali e  delle risorse proprie del contesto di appartenenza  (ad esempio da un punto di vista sociale, economico o affettivo) che egli può sfruttare per ritrovare il proprio benessere.

È però quando queste risorse, per una molteplicità di motivi, non sono accessibili, che l’intervento di uno psicologo può essere opportuno.

È quando ci si accorge di essersi “impantanati” nelle proprie difficoltà, quando la sofferenza condiziona troppo il quotidiano, quando si percepisce di aver perso il controllo della propria vita e quando non si riesce, da troppo tempo, a recuperare una condizione di benessere, che può essere opportuno rivolgersi ad uno psicologo.

Con l’ausilio dello psicologo, è possibile comprendere meglio il senso dei propri vissuti e delle proprie sofferenze,  riscoprire le proprie potenzialità, migliorare le proprie competenze relazionali, nell’ottica di una riacquisizione della giusta qualità di vita.

Quella qualità di vita che si può sentire di non meritare e che, invece, è un privilegio che occorre trovare il coraggio di concedersi.

 

Lo psicoterapeuta, oltre alle attività di prevenzione, diagnosi, sostegno e riabilitazione, svolge attività di cura attraverso gli strumenti propri della psicoterapia, laddove si ravvedano, al di là del disagio transitorio, una struttura di personalità ed una modalità relazionale che necessitino di un intervento a lungo termine.

Uno psicoterapeuta può improntare il proprio modello di lavoro sulla base di differenti teorie di riferimento, che, a grandi linee, fanno riferimento all’approccio psicoanalitico/psicodinamico, a quello cognitivo comportale e a quello sistemico-familiare.

Gli psicoterapeuti possono inoltre essere formati nel trattamento di una o più tipologie di utenza (pazienti adulti, o in età evolutiva; gruppi, nuclei familiari, coppie) e, a volte, essere specializzati , grazie ad una rilevante esperienza, in una o più tipologie di problematiche (es. ansia, alcolismo, trauma, disturbi alimentari etc).

Rispetto a quest’ultimo punto, ritengo tuttavia sia importante sottolineare come la competenza psicoterapeutica, in generale, sia da considerarsi trasversale rispetto alle specifiche problematiche in quanto è poi la tecnica psicoterapeutica, applicabile in maniera flessibile in base all’unicità del caso, ed essere la reale e centrale competenza del terapeuta e non uno specifico sintomo a cui la psicoterapia si rivolge.