La psicoterapia crea dipendenza? Alcune considerazioni

La psicoterapia crea dipendenza? Alcune considerazioni

Il percorso psicoterapeutico trova il suo fondamento nella relazione tra paziente e terapeuta,  che rappresenta un’esperienza con delle peculiarità che non si ritrovano in altre tipologie di relazioni.
Esistono diversi approcci psicoterapeutici, ma le ricerche sull’efficacia della terapia concordano sul fatto che in tutte è la relazione tra paziente e terapeuta ad essere il maggiore fattore propulsore del cambiamento.
Tra paziente e terapeuta nasce quindi una relazione unica nel suo genere, profonda, dove spesso si ripresentano dinamiche relazionali che il paziente ha già sperimentato nel corso della sua vita; le stesse che egli ha messo o mette in atto con suoi familiari, con i suoi partner, nelle amicizie e nel lavoro.
Proprio come accade al bambino durante il suo sviluppo, in cui la dipendenza dal genitore è una fase transitoria funzionale allo sviluppo della sua autonomia, così anche in psicoterapia, il terapeuta diviene transitoriamente oggetto della dipendenza del paziente.Questa frase può essere colta nella sua verità, nella sua bellezza, laddove non si attribuisca alla dipendenza un’accezione negativa, identificandola quindi con una condizione patologica.
La dipendenza è sana quando è consapevole, fondata sulla fiducia nell’altro, quando diventa alimento per lo sviluppo della persona.
La dipendenza è invece patologica quando basata sulla sfiducia e sul bisogno dell’altro per sentirsi vivi, realizzati. Il paziente, in effetti, dipende dalla disponibilità del terapeuta a mettersi autenticamente in gioco,  a lui si affida nella costruzione di obiettivi condivisi.
L’autonomia della persona, rientra tra questi obiettivi ed anzi rappresenta l’obiettivo centrale di ogni percorso di psicoterapia.
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