A come Ansia

A come Ansia

L’ansia è  uno stato affettivo costituito da senso di preoccupazione, inquietudine, pensieri ricorrenti, spesso accompagnato da concomitanti di natura fisiologica, come ad esempio tremolio, battito cardiaco accelerato, sudorazione eccessiva.

Questo stato può  essere percepito sia in previsione di un evento realmente pericoloso, che in maniera sproporzionata all’entità dello stesso o anche senza che vi sia riferimento ad un evento temuto. In base a questo è  possibile distinguere tra un vissuto ansioso come espressione adattiva di fronte ad un pericolo e stati affettivi indicativi della presenza di un disturbo d’ansia vero e proprio.

Rispetto alle reazioni di tipo fisiologico, l’ansia appare come non molto distante dalla paura; tuttavia, la paura è  normalmente commisurata ad un pericolo presente nell’immediatezza, mentre l’ansia si riferisce ad un pericolo atteso. Da ciò  si può  evincere come l’ansia in realtà abbia una funzione adattiva, finalizzata alla previsione, prevenzione ed evitamento di un pericolo. È  quando essa si presenta priva di un evento/oggetto temuto o in maniera spropositata rispetto ad esso, che diviene disfunzionale.

Per quale motivo, tuttavia, quando l’ansia ci assale e provoca sofferenza e quando comprendiamo che essa sia in parte o del tutto immotivata, non riusciamo a liberarcene e nemmeno a gestirla con facilità? Da sempre la psicologia clinica si interroga sui sintomi e su quelli che vengono definiti “vantaggi secondari”, utili a mantenere il sintomo. Vantaggi, ovviamente, di cui la persona non è  consapevole.

Quale potrebbe essere il vantaggio che l’ansia ci procura?

Paradossalmente le persone ansiose ricorrono all’ansia nell’illusione di gestire il proprio stato di disagio, come se provassero a controllarlo, in una spirale che invece non fa che acuirlo. L’ansia poi, proprio in quanto funzionale a prevedere i pericoli, può  dare a chi ne soffre la sensazione di avere il controllo degli eventi  prevedibili della vita ed il controllo sui propri stati emotivi; in definitiva il vantaggio secondario dell’ansia sarebbe quello di contenere aspetti che la persona teme, che reputa incontrollabili -interni ed esterni- attraverso un esercizio di ipervigilanza verso possibili eventi esterni.

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